Suzzara, Lunedì 1 Novembre. In una mattinata con
temperatura gradevole nonostante il periodo, ci siamo dati appuntamento all'Agip
per il consueto giro delle Foglie morte, classica di chiusura della stagione (sotto il profilo meteorologico certamente, ma non quello delle pedalate).
Una trentina i ciclisti che si sono presentati alla
partenza, nonostante il rischio di pioggia, per affrontare un percorso nuovo (che
non tutti hanno imparato).
Alle nove in punto si parte per affrontare il giro di 90
km; attrverso gli argini del Po, del Secchia e percorrendo le campagne Mantovane
si ritorna a Suzzara dove presso il parco la Quercia è situato l'arrivo.
Fortunatamente non piove ma le strade bagnate ci hanno
inzuppato ugualmente.
La cronaca: Neanche il tempo di salire in sella e subito
Sandro Bortolotti va all'attacco; raggiunto dopo una decina di km il gruppo si
ricompone rimanendo unito per poco. Infatti dopo il forcing di Marco Cavana si
sganciano in 5: si tratta di Smerieri, Lanzarotto subito sulla sua ruota, quindi
Pergetti, Remus e ultimo ad entrare, Guidetti. Sfortunato Paolo Sironi che per
un'indecisione rimane escluso dalla fuga quando ormai ne faceva parte. Tentativo
di aggancio fallito anche per Zampieri uscito dal gruppo in ritardo.
E' Lanzarotto all'inizio a stimolare i compagni di fuga
non troppo convinti nell'azione vedendo il gruppo a poca distanza e ancora tanti
km da percorrere.
Giunti sul ponte di S.Benedetto, il vantaggio sugli
inseguitori è di 45 secondi.
E' a questo punto che i fuggitivi menano con più
convinzione credendoci.
Intanto sono da segnalare le forature di Orlandi, Olmi e
Faroni che purtroppo sono costretti al ritiro.
Aumenta il vantaggio dei 5 al comando che a Quistello si
aggira sul minuto mentre dal gruppo escono all'inseguimento Cavana e Zampieri.
Situazione che non cambierà fino alla fine del giro dove
arriva stanco ma soddisfatto Alberto Guidetti.
Giungono nell'ordine Fabio Pergetti, Davide Lanzarotto,
Roberto Smerieri, Adriano Remus.
Staccati arrivano Giancarlo Zampieri e Marco Cavana e Massimo Faroni.